Italian Version - Gli italiani sosterranno i loro musei

Un articolo del New York Times di qualche giorno fa racconta di un visitatore che il 3 giugno, alla riapertura dei musei, ha varcato per primo la soglia dei Musei Vaticani, dopo quasi tre mesi di chiusura imposti dalla pandemia di Covid-19, e si è trovato di fronte una schiera di fotografi pronti a immortalarlo come fosse una celebrità. E poiché fino al giorno precedente era vietato lasciare la propria regione di residenza, questa volta sono stati i romani a mettersi in coda per vedere i loro musei che di solito sono riservati alle orde di turisti nostrani e internazionali.
Il titolo dell’articolo – Gli Italiani riscoprono i loro musei, senza turisti intorno – mi ha fatto ripensare alla conversazione telefonica che ho avuto a metà maggio con un caro amico che vive a Firenze. Francesco mi diceva, infatti, di quanto fosse bella Firenze senza la massa di turisti che affollano perennemente la città simbolo del Rinascimento; e di quanto fosse piacevole fare una passeggiata in un centro quasi deserto o attraversare Ponte Vecchio senza dover scansare le solite mandrie in estasi.
Sembra però che qualcosa inizi a muoversi; alle Gallerie degli Uffizi a Firenze, il fine settimana appena trascorso ha fatto registrare un totale di 8.000 visitatori. Il direttore delle Gallerie, Eike Schmidt, si è detto soddisfatto e ha dichiarato, “Sono numeri positivi che testimoniano come in questo delicato momento di ripresa siano molti coloro che sentono la necessità di rivolgersi all’arte e alla nostra cultura”. Anche in questo caso, immagino che i visitatori delle Gallerie siano stati per lo più fiorentini; date le misure anti-Covid, hanno potuto visitare gli Uffizi senza la “normale” calca. Spero abbiano apprezzato, a me non è mai riuscito visitare la Galleria degli Uffizi in tranquillità; ressa a parte, è la presenza impaziente della persona vicina a te, quella che ti vuole spodestare dallo spazio davanti all’opera che stai contemplando, a dare un certo fastidio.
L’Italia, la cui economia è basata soprattutto sul turismo, sta risentendo in maniera particolare delle misure d’isolamento; per fare un esempio, le Gallerie degli Uffizi hanno perso 12 milioni di euro negli 85 giorni in cui sono state chiuse. E non tutte le attività legate al turismo – ristoranti, alberghi, negozi – saranno in grado di andare avanti se il Governo non interviene prima possibile con un piano di sostegno economico concreto e di facile attuazione.
Non credo però che Firenze, Roma, Venezia resteranno vuote per molto tempo ancora; e sono sicuro che fra un paio d’anni tutto tornerà a essere più o meno come prima della pandemia. Spero quindi che gli italiani decidano di visitare i loro musei e che godano di questo periodo in cui possono apprezzarne appieno la bellezza; ovviamente è anche un modo per sostenere il nostro sistema museale in un momento delicato come quello che stiamo vivendo. E forse potremmo anche approfittare dell’occasione per rivedere le politiche di un paese che ha fatto del turismo l’unico motore trainante della propria economia.

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